Visita alla straordinaria Abbazia benedettina del Santo Salvatore, sede dell’antiquarium di Telesia, una raccolta di reperti archeologici provenienti dagli scavi della vicina città romana o Visita naturalistica al Parco del Grassano, perla naturalistica incastonato tra vestigia romane, castelli medievali e caratteristici paesini. Il torrente dalle acque gelate, provenienti da sorgenti del Matese, attraversa l’intero parco che si estende per 120.000mq. Un habitat perfetto per lontre, nutrie e uccelli acquatici, ma non per i pesci, a causa delle basse temperature. Una ricca flora verdeggiante, perfettamente visibile, occupa i fondali. Salici, pioppi, tigli e piante igrofile, costeggiano il corso d’acqua e contribuiscono ai giochi di luce che caratterizzano il parco. Il giro in barca permetterà di poter scivolare sull’acqua ammirando i colori e i profumi del parco in totale armonia con la natura. La visita naturalistica al Parco del Grassano è condizionata dal numero di presenze delle scolaresche.
Il castello di Faicchio, denominato “Rocca nova”, sorge su uno sperone che domina l’intera valle del Titerno. Grazie alla sua posizione strategica fu adoperato dai Longobardi come base strategica per difendere il Gastaldo di Telese. La sua struttura richiama quella del Maschio Angioino di Napoli. Ben conservati sono la scala a chiocciola in tufo ed il campanile risalente al XVIII secolo. Sul portone d’ingresso principale sono ancora visibili dei fori necessari allo scorrimento delle catene del congegno di manovra del ponte levatoio. I sotterranei del castello sono profondi e impraticabili, mentre il locale del carcere è in buono stato. Una leggenda popolare racconta che nella cappella del castello si trovasse un enorme quadro raffigurante Santa Barbara che, dopo le pie funzioni religiose, si faceva baciare ai condannati detenuti nel carcere. Questi, nell’accostarsi al quadro, ponevano a loro insaputa i piedi su di una botola, nascosta nel pavimento ed esistente tutt’oggi, che si apriva e li inghiottiva.
Cerreto Sannita e il Museo Civico della Ceramica Cerretese. Cerreto è il paese del Sannio che meglio ha saputo valorizzare le proprie tradizioni artistico-culturali e per questo si è guadagnato la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Dopo un terribile terremoto che la rase al suolo nel 1688, fu riedificata più a valle, secondo un progetto a scacchiera che, organizzando la struttura urbanistica con lotti disposti secondo precisi ordinamenti, componeva l’assetto di una città che ancora oggi conserva l’impianto settecentesco. Vi giunsero, dal Regno di Napoli, ceramisti che portarono l’esperienza dei maestri di Capodimonte, dando vita ad un polo ceramico di fama internazionale. Le opere sono esposte presso il Museo della Ceramica Cerretese e rappresentano la continuazione di quelle d’epoca sannita e romana. Centro di intenso traffico per il commercio dei panni di lana, a Cerreto si svolgeva anche la produzione degli “scardi” (pettini per le lane). Ponte d’Annibale. Ha un’arcata unica a tutto sesto, è stato realizzato in epoca romana sul torrente Titerno. E’ stato teatro di epiche battaglie tra i romani ed i loro nemici. In particolare si narra che abbia visto il passaggio del condottiero cartaginese durante la seconda guerra punica (III sec. a.C)). San Lorenzello. Le fornaci hanno lavorato da tempo immemorabile per produrre stoviglie, ceramiche, statue e pastori. Per le strade del paese possiamo imbatterci in piccole botteghe con i mastri ceramisti che saranno ben lieti di mostrare il loro mestiere.
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